Diagnosi
a cura del Dott. Luigi Califano
La diagnosi è sempre un atto medico, preferibilmente di un medico formato specificamente sull’argomento.
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Non sono necessari esami di particolare complessità; la malattia definita è caratterizzata dalla documentazione dell’ipoacusia all’audiometria tonale che, quindi, in senso stretto, è l’unico esame veramente indispensabile.
L’esame vestibolare risente molto della fase di esecuzione, se in vicinanza o meno di una fase critica vertiginosa,e dalla fase della malattia, tendendo nel tempo a mostrare, con i test calorici, segni del degrado funzionale dell’ organo vestibolare, anche se più moderne tecniche (Video Head Impulse Test) non di rado evidenziano una buona funzionalità vestibolare anche in fasi relativamente avanzate della malattia.
L’elettrococleografia, con alterazioni tipiche, può evidenziare con metodica elettrofisiologica lo stato idropico; i potenziali evocati uditivi del tronco sono utili, e da effettuare sempre, per valutare lo stato di funzionalità del nervo cocleare, mentre i potenziali evocati vestibolari miogenici possono individuare la sofferenza di altre parti del vestibolo (utricolo e sacculo) ma presentano anch’essi una notevole varietà di risposta.
Va effettuata, preferibilmente con potenziatore paramagnetico, gadolinio, per escludere con ottimo grado di certezza un neurinoma dell’VIII nervo cranico. Rari ma possibili sono reperti di sofferenza nel distretto ipofisario (prolattinomi) o reperti di solito accessori ed incidentali come meningiomi.
LA RMN raramente evidenzia in fase angiografica la presenza di un cosiddetto conflitto neurovascolare sul nervo cocleo-vestibolare, non necessariamente di significato patologico.