Roma, 22 nov. (Adnkronos Salute) – Un adulto su 7 in Italia non ha un udito normale, uno su 6 ha un difetto uditivo tale da creargli problemi nella vita quotidiana, e un adulto su 10 ha una perdita uditiva per la quale e’ raccomandabile un dispositivo uditivo, ma meno di un quinto di questi soggetti impiega un dispositivo correttivo. Leggi tutto
LA RICERCA
Si chiamano “eventi avversi”, prolungano la degenza, possono portare alla disabilità e persino al decesso: a causarli non è la malattia che ha comportato il ricovero, ma errori medici o infezioni contratte nella struttura pubblica. Leggi tutto
(ANSA) – WASHINGTON, 10 NOV – Rischio asma dal paracetamolo.
L’annuncio che uno dei farmaci piu’ usati al mondo su bambini ed adulti puo’ aumentare i rischi di asma o peggiorare la malattia gia’ esistente viene da una indagine epidemiologica realizzata da John McBride, direttore del Centro sulla respirazione dell’Akron Hospital in Ohio e pubblicata da ‘Pediatrics’.
Diverse ricerche hanno riportato un impennata dei rischi di asma tra il 40% ed il 60% in bambini tra i 6 ed i 14 anni che avevano preso il paracetamolo.
Bonifico a:
CASSA di RISPARMIO di CENTO S.p.A – Filiale BOLOGNA MURRI C/C 605/3
IBAN IT23 Y061 1502 4020 0000 0000 605
oppure:
inviando un assegno bancario intestato ad AMMI – Associazione Malati Menière Insieme, alla seguente casella postale:
AMMI
Casella Postale 6068
Bologna Roveri – Via Canova 19/2 – 40138 Bologna
Cara Amica, caro Amico,
sperando di farti cosa gradita, di seguito riportiamo l’elenco delle attività che la nostra Onlus ha svolto nell’anno 2013 che evidenziano l’impegno di noi tutti per far sì che chi viene colpito dalla Malattia di Menière riceva informazioni, aiuto e sostegno. Leggi tutto
Informazioni per chi desidera iscriversi, o rinnovare l’iscrizione, all’AMMI
Onlus per l’anno 2016:
– La quota associativa annuale è di euro 30,00.
E’ possibile versare importi superiori che verranno contabilizzati come “donazioni” e
per le quali sarà emessa regolare ricevuta.
Le donazioni sono deducibili fiscalmente se effettuate con bonifico bancario.
– Indipendentemente dalla data in cui si effettua il bonifico, l’iscrizione scade il 31
dicembre dello stesso anno in cui viene fatta.
– Solo le iscrizioni effettuate dalla seconda metà di novembre in poi scadranno il 31
dicembre dell’anno successivo. Esempio: le iscrizioni effettuate ora scadranno il 31
dicembre 2016. Applichiamo questa regola ogni fine anno.
– Il versamento può essere effettuato:
– con carta di credito tramite Paypal, direttamente dal sito AMMI Onlus
– oppure tramite bonifico bancario alle seguenti coordinate:
AMMI Onlus presso Cassa di Risparmio di Cento
Filiale Bologna Murri – IBAN IT23 Y061 1502 4020 0000 0000 605 –
CODICE BIC/SWIFT: CRCEIT2C (se richiesto dalla propria banca o per
bonifici dall’estero)
Causa il pessimo servizio erogato, abbiamo chiuso il c/c postale.
– Prima di iscriversi è possibile scaricare e leggere il nostro Statuto
– Le persone già iscritte e che desiderano rinnovare la propria iscrizione è
sufficiente effettuino il versamento, con le modalità di cui sopra, entro il 31 gennaio
2016 ed il rinnovo è automatico.
Superata la data del 31 gennaio, occorrerà ripresentare domanda al Consiglio
Direttivo con l’apposito modulo contenente domanda di iscrizione e liberatoria per la privacy, ed inviarlo
unitamente a copia del bonifico a: AMMI Onlus – Casella Postale 6068 – Bologna
Roveri Via Canova 19/2 40138 Bologna (NON inviate raccomandata)
– Le persone che desiderano iscriversi per la prima volta devono presentare domanda al Consiglio Direttivo con l’apposito modulo contenente domanda di iscrizione e liberatoria per la privacy. Il modulo compilato e firmato, unitamente a copia del bonifico, dovrà essere inviato in orginale a:
AMMI Onlus – Casella Postale 6068 – Bologna Roveri Via Canova 19/2
40138 Bologna (NON inviate raccomandata)
Domanda: da un punto di vista pratico, a cosa dà diritto la tessera associativa?
Risposta: A NULLA.
Perché?
La nostra è una Onlus, ovvero una associazione che ha ricevuto il riconoscimento
dello status di Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale. Nostro compito è
quello di aiutare chi ha bisogno, indipendentemente dalla tessera associativa.
Ovvio che per continuare a svolgere attività come fino ad oggi abbiamo fatto,
abbiamo bisogno di fondi, senza di questi è impossibile operare: solo nel 2015
abbiamo organizzato 3 convegni gratuiti per malati, in tre diverse città e con la
partecipazione attiva di molti relatori provenienti da tutta Italia.
Abbiamo inoltre partecipato a 4 congressi medici, tra cui il Congresso Mondiale sulla
MdM.
Senza iscrizioni, quindi senza fondi / donazioni, nulla sarebbe stato possibile.
Ma non solo.
Fondamentale il ruolo che la nostra Onlus può avere nei confronti delle Istituzioni: se
vogliamo avere qualche possibilità di essere presi in considerazione, di diventare
visibili, dobbiamo essere numericamente forti!
Andare, come già abbiamo fatto, da un vice presidente della Commissione Sanità del
Senato e dire che la nostra malattia causa tanta sofferenza, dire che non abbiamo
alcuna protezione sociale, dire che tutto è a pagamento perché non abbiamo
nemmeno l’esenzione del ticket pur essendo malati cronici …per poi dire che
rappresentiamo 200 malati, significa NON essere presi in considerazione.
Oggi siamo numericamente irrilevanti.
Far sì che le cose cambino dipende anche da noi.
Per questo credo che ognuno di noi, malato e/o familiare, debba valutare che
iscriversi all’AMMI Onlus può essere di aiuto a se stesso e alle altre persone
sofferenti.
Nadia Gaggioli
Presidente AMMI Onlus
Associazione Malati Menière Insieme Onlus
Sono cambiate molte cose da quando, nell’ormai lontano 1984, mi fu diagnostica la Malattia di Menière (MdM): 27 anni. Metà della mia vita.
All’epoca i centri specializzati erano pochi, pochissimi e non visibili ai malati e nemmeno, cosa ben più grave, a molti medici. Inoltre di MdM si è sempre parlato poco e la persona colpita spesso non aveva la fortuna di arrivare a questi centri mentre veniva liquidato da uno sterile quanto inaccettabile “si rassegni, non c’è nulla da fare, c’è di peggio”. Queste modalità di liquidare, banalizzando, una problematica invalidante come la nostra, è dannosa per il malato e svilente per la persona.
Vissi la malattia nella totale assenza di confronto con altri malati e senza essere compresa dai più: mai ebbi modo di parlare con un’altra persona che vivesse i miei sintomi e che sapesse, come me, che la crisi di vertigine non è un giramento di testa da “cervicale o pressione bassa” e nemmeno che sapesse cosa fosse vivere con gli acufeni e la conseguente, dolorosa, perdita della capacità di ascoltare il silenzio. La sordità invece è, ed era, conosciuta ma, purtroppo, ora come allora provoca più spesso un sorriso più che partecipazione.
Oggi i medici ed i centri specializzati nella malattia di Menière ci sono. Vero è che non sono tanti ma il fatto che questi specialisti si occupino di noi è determinante: con loro abbiamo le armi per non restare sopraffatti dall’uragano che la MdM porta nelle nostre vite.
Però… un però c’è e non è cosa da poco.
Ancora oggi vivere con la MdM significa vivere con una malattia non visibile e di difficile comprensione per chi non ne è affetto e quindi per i nostri familiari, i nostri amici e per i colleghi o datori di lavoro.
Per questi motivi vivere con la malattia di Menière può far sì che ci si senta così soli da rischiare forme depressive che altro non faranno che aggravare la malattia stessa.
Credo quindi che sia importante costruire una rete di comunicazione tra i malati. Una rete che attraverso l’informazione ma anche e soprattutto tramite la condivisione della quotidianità dia sollievo ai momenti, non rari, di profondo sconforto.
Quella quotidianità che può diventare difficile per noi che dobbiamo convivere con la paura degli attacchi di vertigine, con le difficoltà relazionali create dalla sordità, con l’incubo degli acufeni e della pienezza auricolare, spesso sintomi premonitori dell’arrivo di una crisi vertiginosa.
Ognuno di noi, nel proprio vissuto, affronta le difficoltà che la malattia traccia davanti a noi, con le armi che ha a disposizione: quelle che ci danno i medici, con le terapie mediche e quelle che dobbiamo trovare in noi e tra noi, stringendo le nostre mani in una alleanza che si chiama solidarietà.
Malattia significa fatica e se, come nel nostro caso, la malattia presenta aspetti oscuri e difficilmente comprensibili, tutto si complica di più. La sensazione di essere intrappolati in una situazione ingestibile ed inspiegabile, con sintomi invalidanti ed inabilitanti, può portare ad un aggravamento di ciò che “la vita della stessa malattia” può imporci. “Vita della malattia” perché la malattia non è la nostra vita bensì un suo aspetto da combattere come si combatte ogni nemico: con tutte le nostre forze e con tutte le nostre armi. Per questo motivo evito il termine “menierico” perché identifica il malato nella malattia mntre noi siamo persone affette da malattia: prima di ogni cosa persone.
Se la sordità, gli acufeni, la fullnes ci penetrano e rendono gravosa la nostra esistenza, se le crisi di vertigine ci devastano e rendono impossibile ed angosciante la nostra esistenza, “armiamoci”:
rivolgendoci a medici preparati e seri. La nostra associazione potrà fornirVi il nominativo del medico, a nostro avviso competente, più vicino alla Vostra abitazione.
condividendo la nostra quotidianità. Condividere significa “dividere con”: dividere con gli altri le delusioni di cui spesso è irto il cammino di chi è affetto da Menière; dividere con gli altri la paura delle crisi, l’incubo degli acufeni e le difficoltà causate dalla sordità.
Vivere INSIEME la malattia farà sì che tutto diventi più “lieve” e che l’angoscia della solitudine scompaia.
INSIEME affronteremo le Istituzione, prima chiedendo, poi pretendendo la giusta attenzione verso la nostra patologia.
INSIEME collaboreremo con gli specialisti che con noi vorranno approfondire la ricerca al fine di scoprire le cause della MdM senza le quali non potremo sperare nella sua sconfitta.
INSIEME: a questo io ed i soci Fondatori dell’AMMI Onlus abbiamo pensato quando abbiamo deciso di fondare questa associazione:
non più remissivi accettatori di pillole, sotto la sudditanza del “magico sapere” del camice bianco, ma persone consapevoli ed informate, coscienti costruttori del proprio vissuto anche se di malato. Malati che collaborano con i medici ma che reagiscono alla malattia costruendo una rete di supporto dove non c’è chi dà aiuto e chi riceve aiuto ma solo mani che si stringono, anche a distanza, dandosi forza e sostegno.
Come? Nel gruppo di FB ……….. amministrato da me e da Luciano Lambertini, dove ogni giorno si dispensano sorrisi ed utili consigli.
Oppure telefonando al…………….. ogni lunedì dalle 16 alle 18.
Oppure scrivendo a …………….
INSIEME
Nadia Gaggioli
Presidente AMMI Onlus